Inventario Nazionale
I dati presentati in questa pagina rappresentano i dati delle emissioni annuali dei principali inquinanti atmosferici per settore CORINAIR e sono estratti dall’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera. In particolare i dati relativi ai gas serra sono consistenti con quelli comunicati ufficialmente alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici – UNFCCC secondo le specifiche del “Common Reporting Format“.
Documenti
In questa sezione è possibile leggere la versione più aggiornata dell’Inventario delle Emissioni in Atmosfera, articolato nel National Inventory Report (NIR), riguardante le emissioni dei gas serra e nell’Informative Inventory Report (IIR), riguardante le emissioni inquinanti in atmosfera. Inoltre è disponibile altra documentazione strettamente correlata al processo di redazione annuale dell’Inventario.
National Inventory Report
National Inventory Report 2023 – Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2021. Nel documento si descrive la comunicazione annuale italiana dell’inventario delle emissioni dei gas serra in accordo a quanto previsto nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC), del protocollo di Kyoto e del Meccanismo di Monitoraggio dei Gas Serra dell’Unione Europea. Ogni Paese che partecipa alla Convenzione, infatti, oltre a fornire annualmente l’inventario nazionale delle emissioni dei gas serra secondo i formati richiesti, deve documentare in un report, il National Inventory Report, le metodologie di stima, le fonti dei dati di base e dei fattori di emissione utilizzati, e illustrare il sistema di Quality Assurance/Quality Control cui è soggetto l’inventario.
Informative Inventory Report
Informative Inventory Report 2023 – Annual Report for submission under the UNECE Convention on Long-range Transboundary Air Pollution. Nel documento si descrive la comunicazione annuale dell’inventario nazionale delle emissioni delle sostanze transfrontaliere in accordo a quanto previsto nell’ambito della Convenzione sull’Inquinamento Transfrontaliero a Lungo Raggio (CLRTAP/UNECE) e dei relativi Protocolli di riduzione delle emissioni di tali sostanze. La documentazione prevede una spiegazione degli andamenti della serie storica delle emissioni dal 1990 al 2021, una descrizione dell’analisi delle sorgenti chiave e dell’incertezza ad esse associata, le referenze delle metodologie di stima così come le fonti dei dati di base e dei fattori di emissione utilizzati per le stime, una descrizione del sistema di Quality Assurance/Quality Control e le attività di verifica effettuate sui dati. Scopo del rapporto è agevolare la comprensione delle procedure di calcolo delle emissioni, fornendo un confronto tra i contributi relativi delle diverse fonti di emissione facilitando l’identificazione di politiche di riduzione.
Le emissioni di gas serra in Italia: obiettivi di riduzione e scenari emissivi
Il rapporto illustra la situazione emissiva italiana alla fine del secondo periodo del Protocollo di Kyoto, sulla base dei dati trasmessi ufficialmente in accordo a quanto previsto nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC), del protocollo di Kyoto e del Meccanismo di Monitoraggio dei Gas Serra dell’Unione Europea.
Se l’anno 2020 è stato un anno importante di verifica, per l’Italia e l’Unione Europea, perché chiudeva il secondo Periodo di Kyoto (emendamento di Doha, periodo 2013-2020), significativo è stato anche l’anno 2021 perché è entrato in vigore il cosiddetto quadro clima-energia 2030, l’ambizioso pacchetto di provvedimenti dell’Unione Europea, attualmente in fase di revisione con il pacchetto Fit for 55. Gli impegni europei in tali ambiti sono descritti per l’Italia, contestualmente alla descrizione emissiva.
Il rapporto illustra inoltre l’analisi degli scenari emissivi dei principali settori emissivi, alla luce di quanto osservato lungo tutta la serie storica dei dati disponibili a partire dal 1990, mettendo in luce le tendenze già in atto e individuando i principali driver che guidano le emissioni.
National Greenhouse Gas Inventory System in Italy
Il documento descrive il Sistema Nazionale per la preparazione dell’Inventario Nazionale delle emissioni in atmosfera. Tale Sistema, obbligatorio nell’ambito del Protocollo di Kyoto, è stato istituito a livello nazionale dal decreto legislativo 51/2008. Come stabilito nel decreto ISPRA (già APAT) è responsabile della realizzazione dell’inventario nazionale delle emissioni e dell’aggiornamento del documento National System che descrive il sistema per la preparazione dell’inventario nazionale comunicato nel 2018 nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC), del Meccanismo di Monitoraggio dei Gas Serra dell’Unione Europea e del Protocollo di Kyoto. Nel rapporto sono riportati i ruoli e responsabilità degli organismi istituzionali coinvolti nella preparazione dell’inventario, le principali fonti informative, i sistemi e le procedure previste per il controllo della qualità dell’inventario cosi come la normativa nazionale di riferimento. Tale documento è comunicato annualmente da ISPRA al MATTM unitamente alle stime delle emissioni e alla documentazione che descrive le metodologie di stima e gli andamenti delle serie storiche delle emissioni.
QA/QC Plan for the Italian Emission Inventory
Vai al contenuto del QA/QC Plan for the Italian Emission Inventory
Moving to the 2006 IPCC guidelines for UNFCCC reporting
Con l’adozione dell’Accordo di Parigi, è stato istituito un nuovo quadro di trasparenza rafforzato
(ETF), con regole comuni applicabili a tutti i Paesi, perché la trasparenza relativa alla rendicontazione delle emissioni di gas
serra ed al monitoraggio delle azioni dei Paesi riveste un ruolo essenziale. Questo rapporto ha lo scopo di assistere
i Paesi in via di sviluppo nell’implementazione delle Linee guida IPCC 2006, di cui analizza le modifiche introdotte rispetto alle versioni precedenti, in modo da permettere ai Paesi di poter
soddisfare i nuovi requisiti di rendicontazione dell’Accordo di Parigi.
Proposed indicators for domestic MRV purposes and tracking progress of NDCs
Questo rapporto si propone l’obiettivo di fornire ai paesi che sono “parti” dell’Accordo di Parigi, degli esempi significativi degli indicatori che al livello nazionale possono essere utilizzati per l’attività di monitoraggio dei progressi nell’attuazione delle misure e nel conseguimento degli obiettivi fissati negli NDCs.
Report e serie storiche
Sono qui pubblicate le stime aggiornate delle emissioni in atmosfera, con degli approfondimenti per alcuni settori. Sono inoltre disponibili delle schede sintetiche con la scomposizione delle emissioni in tutti i settori emissivi.
Global Warming Potential
Schede sintetiche di presentazione dei principali risultati delle stime dei gas ad effetto serra (GHGs) per ciascun settore, riferite all’Inventario delle Emissioni in atmosfera (1990-2021).
Agricoltura Energy Industria Suolo e Foreste Rifiuti Trasporti
Scheda sintetica di presentazione degli andamenti delle emissioni di altri inquinanti in atmosfera. Per semplicità, vengono riportati alcuni degli inquinanti più significativi: SO2, NOx, PM2.5, NMVOC e NH3, normati a livello europeo dalla direttiva NEC.
La stima con periodicità trimestrale delle emissioni in atmosfera di gas serra si propone di verificare la dissociazione tra attività economica e pressione sull’ambiente naturale. Il decoupling si verifica quando in un dato periodo di tempo il tasso di crescita della pressione ambientale (ad esempio, emissioni di gas serra) è inferiore a quello dell’attività economica (ad esempio, il PIL) che ne è all’origine. La comunicazione trimestrale di tali dati permette di informare in modo regolare sull’andamento delle emissioni e nel contempo di mostrare le interrelazioni tra economia e ambiente.
Tabelle dei gas serra (comunicate ufficialmente alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici – UNFCCC) per gli anni 1990-2021 (Common Reporting Format) e disponibili sul sito della Convenzione (https://unfccc.int/process-and-meetings/transparency-and-reporting/reporting-and-review-under-the-convention/greenhouse-gas-inventories-annex-i-parties/national-inventory-submissions-2023)
Serie storiche dal 1990 delle emissioni nazionali di inquinanti atmosferici, metalli pesanti e composti organici persistenti, tratte dall’inventario nazionale delle emissioni, nel formato NFR (Nomenclature For Reporting) per CLRTAP (https://www.ceip.at/status-of-reporting-and-review-results/2023-submission) di UNECE.
Serie storiche dal 1980 al 2021 delle emissioni nazionali di inquinanti atmosferici, metalli pesanti, inquinanti organici persistenti, gas serra, tratte dall’inventario nazionale delle emissioni, nel formato SNAP-Corinair.
Serie storica dei fattori di emissione nazionali (1990-2021) per la produzione ed il consumo di elettricità. A partire dall’aggiornamento con i dati del 2013, la serie storica delle emissioni atmosferiche è stata ricalcolata secondo le indicazioni delle linee guida IPCC 2006 per la realizzazione degli inventari nazionali.
Serie storica aggiornata dal 1990 al 2021 dei dati sul trasporto stradale in Italia, stimata sulla base del modello Copert v. 5.6.1 (EMISIA SA, 2022), utilizzata ai fini della submission 2023 dell’Inventario nazionale delle emissioni. I dati di emissione sono riportati per categoria veicolare e standard euro, nel dettaglio Exhaust/Non Exhaust e per ambito Urbano (Urban: Peak, Off peak), Extraurbano (Rural) e Autostradale (Highway). La quota Non Exhaust include l’effetto dell’usura di gomme e freni e dell’abrasione stradale. I dati riportati nel file corrispondono alla classificazione Copert. In particolare, per le autovetture alimentate a gas metano CNG, la classificazione prevede, nel dettaglio delle tre classi di cilindrata, solo gli standard Euro: Euro 4, 5 e 6. L’insieme delle vecchie autovetture alimentate a gas metano da Euro 0 a Euro 3, in questo file è stato incluso nella classe Euro 4.
Si riportano i fattori di emissione medi per il 2021 utilizzati per l’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera relativi alle sorgenti stazionarie di combustione, suddivisi per attività e combustibile.
Indicatori ambientali, trasmessi ufficialmente ogni anno alla UE nell’ambito del Monitoring Mechanism Regulation (MMR) dei gas serra, riguardanti l’intensità emissiva di anidride carbonica, con riferimento ai settori economici chiave.
Collegamento al database dei fattori di emissione medi del trasporto su strada in Italia, anno 2020.
Si riportano i fattori di emissione medi per il 2021 utilizzati per l’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera relativi alle sorgenti mobili, diverse dal trasporto su strada, suddivisi per attività e combustibile.
Questa sezione contiene alcuni approfondimenti tematici, che concorrono a compilare l’Inventario delle Emissioni in atmosfera.
Efficienza energetica e decarbonizzazione – le pillole
Le schede che seguono, senza alcuna pretesa di completezza, vogliono proporre un’introduzione, a livello nazionale, ai concetti di efficienza energetica cioè quanta energia utilizziamo nei diversi settori produttivi, e al concetto di decarbonizzazione ovvero il grado di dipendenza dai combustibili fossili, ad alto contenuto di anidride carbonica, che è stato raggiunto nei diversi settori produttivi Per un paese, avere un
sistema produttivo ad alta efficienza energetica e con un avanzato stato di decarbonizzazione è, nei fatti, la migliore risposta ai cambiamenti climatici. Le presenti schede sono state confezionate come pillole d’informazione e un invito all’approfondimento, ed hanno finalità divulgative I contenuti sono stati accuratamente selezionati per accompagnare il lettore nella comprensione della vastità del tema, senza per questo rinunciare all’accuratezza dei contenuti.
Scarica le pillole
Nel rapporto sono state esaminati gli andamenti degli indicatori energetici ed economici in relazione alle emissioni di gas a effetto serra e al consumo energetico. Particolare attenzione è stata dedicata al settore elettrico, uno dei principali attori del sistema energetico nazionale. È stato analizzato il ruolo dei fattori determinanti per le emissioni di gas serra, come la crescita economica, le energie fossili e rinnovabili, l’efficienza di trasformazione, le intensità di carbonio ed energetica. Per quanto riguarda il settore elettrico, sono stati elaborati i fattori di emissione dei gas serra.
Gli indicatori di efficienza e decarbonizzazione sono stati confrontati in Italia e nei maggiori Paesi europei. Le performance del settore energetico dei principali paesi europei sono state confrontate per mix di combustibili, efficienze di trasformazione e fattori di emissione di gas serra.
L’Italia mostra una maggiore efficienza di trasformazione e una minore intensità energetica rispetto ai principali Paesi Europei. L’intensità di carbonio europea è inferiore a quella italiana per la presenza di una quota non trascurabile di energia nucleare in Europa. Tuttavia, l’intensità di carbonio dei combustibili fossili italiani è inferiore rispetto alla maggior parte dei Paesi Europei a causa della minore quota di carbone e della quota di gas naturale superiore a quella osservata per la media europea. La diminuzione dell’intensità energetica finale e la crescente quota di energie rinnovabili hanno svolto un ruolo chiave tra i fattori che determinano la riduzione delle emissioni di gas serra in Europa dal 2005.
Il presente rapporto aggiorna al 2021 le analisi incluse nelle precedenti pubblicazioni: Rapporto ISPRA 366/2022 e Rapporto ISPRA 363/2022.
Il rapporto sintetizza i risultati di un progetto finalizzato a raccogliere dati ed informazioni in merito alle emissioni navali in ambito portuale in alcuni porti italiani. Le emissioni sono stimate applicando un modello e si riferiscono a diverse tipologie di navi e diversa fase di navigazione.
Un gran numero di dati è necessario per effettuare una stima precisa delle emissioni riferite al settore della navigazione. Un database estremamente dettagliato, che contiene i dati dei tempi impiegati da ciascuna nave nella fase di manovra e di stazionamento in porto, è stato creato a questo scopo. I fattori di emissione così ottenuti permetteranno l’aggiornamento annuale delle stime dell’inventario nazionale.
Il metano è un potente gas serra secondo solo all’anidride carbonica in termini di contributo al riscaldamento globale. Il metano ha un impatto climalterante 85 volte quello della CO2 su un arco di 20 anni, anche se la CO2 ha un tempo di permanenza in atmosfera per migliaia di anni, mentre il metano scompare in circa 10-15 anni. Il rapido decadimento del metano e il suo elevato impatto sulla temperatura atmosferica lo rendono un obiettivo primario per intervenire in maniera tempestiva ed efficace sui cambiamenti climatici.
In questo contesto si inserisce l’attenzione rivolta alle emissioni di metano e agli impegni di riduzione come il Global Methane Pledge con un impegno politico a ridurre del 30% le emissioni globali di metano in tutti i settori entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. Impegno sottoscritto fino al 19 settembre 2022 da 122 Paesi.
Nel rapporto sono analizzate le emissioni nazionali di metano dalle relative sorgenti emissive e sono state elaborate le stime di riduzione potenziale delle emissioni al 2030 per ciascuna sorgente. Inoltre, è stata esaminata brevemente la situazione internazionale delle emissioni di metano ed è stato condotto un confronto tra le realtà promotrici del Global Methane Pledge: Stati Uniti e Unione Europea.
Nel rapporto sono esaminate le dinamiche temporali degli indicatori energetici ed economici in relazione alle emissioni di gas a effetto serra e al consumo di energia. Particolare attenzione è stata rivolta al settore elettrico, uno dei principali attori del sistema energetico nazionale.
È stato analizzato il ruolo dei fattori che determinano l’andamento delle emissioni di gas serra, quali crescita economica, mix di fonti fossili e rinnovabili, efficienza di trasformazione e fattori di emissione dei combustibili. In merito al settore elettrico sono stati elaborati i fattori di emissione di gas serra e altri contaminanti atmosferici.
Gli indicatori mostrano un incremento dell’efficienza energetica ed economica e una progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale. La rilevante contrazione del PIL e l’aumento della quota di consumi di energia da fonti rinnovabili dal 2007 hanno determinato una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra che nel 2020 ha subito una ulteriore contrazione in seguito al lockdown delle attività economiche per contenere la diffusione della pandemia di SARS-CoV-2.
Il piano nazionale di contabilizzazione forestale, che include il livello di riferimento proposto per le foreste (FRL), per il periodo dal 2021 al 2025. Il 20 dicembre 2018, la Direzione Generale per il Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente e per la Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso il Piano Nazionale di contabilizzazione forestale dell’Italia, redatto da ISPRA con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, ai sensi del Regolamento (UE) 2018/841 (Regolamento LULUCF).
La Decisione n. 529/2013/EU stabilisce le regole di rendicontazione applicabili alle emissioni e agli assorbimenti di gas ad effetto serra dal settore LULUCF, in vista della futura inclusione del settore LULUCF nell’impegno di riduzione delle emissioni della UE.
La Decisione 529/2013/EU richiede inoltre agli Stati Membri di identificare e trasmettere alla Commissione le informazioni su azioni in corso e future per il settore LULUCF per limitare o ridurre le emissioni o per conservare o accrescere gli assorbimenti. L’Italia ha deciso di trasmettere il Progress report on LULUCF actions ai sensi dell’art.10(2) della Decisione come documento separato, come previsto all’art 10(1) sempre della stessa Decisione. Il progress report include informazioni e dati relativi ai principali aspetti del reporting sul LULUCF.
Le informazioni presentate in questa sezione sono relative al macrosettore Land Use, Land-Use Change and Forestry (LULUCF). Le attività umane che afferiscono a questo settore influenzano gli scambi di CO2 tra ecosistemi terrestri e atmosfera e giocano un ruolo importante rispetto alla mitigazione grazie alla capacità di rimozione dei “sink“, cioè alla capacità di fissare la CO2 in forma di carbonio nelle specie vegetali e nei suoli degli ecosistemi terrestri.
- Agenda
- Vitullo – Reporting e contabilizzazione del carbonio nel suolo per le categorie cropland e grassland
- Stima delle variazioni dello stock di carbonio connesse alle pratiche agronomiche: risultati della convenzione MATTM-ISMEA
- D’avino – Dinamica del C stock nei suoli a scala nazionale mediante la valutazione di uso e gestione del suolo
- Sirca – Carbonio organico nei suoli delle specie arboree: stock attuale a scala nazionale e europea e variazioni in condizioni di cambiamento climatico
- Marchetti – Utilizzo di geo-database a livello nazionale per la mappatura del contenuto di carbonio organico nei suoli
- Valli – L’andamento della sostanza organica nei suoli in relazione all’attività agro-zootecnica: il progetto LIFE Forage4Climate
- Chiti – Flussi di carbonio nei suoli su CL e GL. Attività UNITUS
- Brenna – Stock e potenziale di stoccaggio del carbonio nei suoli della pianura padana e metodi di stima a diverse scale
Il 23 gennaio 2020 presso la sala Conferenze ISPRA si è svolto il Seminario interno ISPRA e SNPA “Il Sinodo sull’Amazzonia e le sue ricadute sulla visione dei rapporti tra uomo e ambiente”. Il programma degli interventi è stato il seguente:
- Il contesto (Mario Cirillo e Domenico Gaudioso);
- Il ruolo degli ecosistemi nella lotta ai cambiamenti climatici (Marina Vitullo);
- Le nostre responsabilità nei confronti della deforestazione e della degradazione delle foreste globali, e il nostro ruolo per proteggerle e restaurarle (Lorenzo Ciccarese);
- Le emergenze ambientali, sociali e culturali legate alla deforestazione in Amazzonia (Domenico Gaudioso);
- Il cammino del Sinodo (S.E. Mons. Fabio Fabene, Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi);
Il Presidente ISPRA e SNPA Stefano Laporta ha chiuso l’evento.