Inventari Locali
Questa sezione contiene informazioni sugli inventari locali delle emissioni in atmosfera e sulla loro predisposizione:
Documenti
- attività (es. produzione di energia elettrica, trasporti, allevamenti);
- unità territoriale (es. regione, provincia, comune);
- periodo di tempo (es. anno, mese, ora);
- combustibile utilizzato (es. benzina, gasolio, metano);
- tipo di inquinante (es. NOx, CO);
- tipo di emissione (es. puntuali, diffuse, ecc.).
L’importanza della compilazione di un inventario delle emissioni viene spesso sottovalutata mentre è da considerarsi indispensabile per la conoscenza del territorio: una stima dell’evoluzione temporale delle emissioni inquinanti diventa funzionale e propedeutica agli interventi di pianificazione territoriale.
Possiamo così riassumere i principali utilizzi di un inventario:
- fornire un supporto, insieme ai modelli di dispersione, per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria ambiente affiancando le misure di qualità dell’aria effettuate dalle reti di monitoraggio e laddove i livelli degli inquinanti lo consentano sostituendo le misure stesse;
- permettere la stesura di mappe delle emissioni per la pianificazione territoriale sia per quanto riguarda l’identificazione delle aree “a rischio”, sia per programmare la distribuzione di nuove sorgenti;
- fornire i dati di input ai modelli matematici di dispersione per calcolare le concentrazioni al suolo di inquinanti in atmosfera;
- rendere possibile l’elaborazione di scenari di intervento al fine di ridurre l’incidenza di uno o più inquinanti in un’area tramite modifiche ai dati di input;
- realizzare una banca dati a cui attingere nel caso di obblighi di legge a cui assolvere: stesura Piani Urbani Traffico, Valutazione Impatto Ambientale, Piani Risanamento, ecc.;
- consentire la valutazione, attraverso il supporto di modelli matematici ad hoc, del rapporto costi/benefici sia delle politiche di controllo che di intervento.
La valutazione della qualità dell’aria
Per quanto riguarda la valutazione e gestione della qualità dell’aria il D.Lgs.351/99 prevede l’utilizzo di tre strumenti fondamentali: sistemi di rilevamento (reti di monitoraggio, mezzi mobili, campionatori attivi/passivi), inventario delle sorgenti emissive (disaggregato per aree e tipologie di sorgenti) e modelli di dispersione degli inquinanti. In questo contesto, pertanto, gli inventari delle emissioni sono uno strumento essenziale per la gestione della qualità dell’aria, in quanto identificano le fonti territoriali causa dell’inquinamento atmosferico. Con il decreto 261/02 vengono definiti nel dettaglio i criteri per l’elaborazione dei piani e programmi di azione e specificati gli elementi conoscitivi necessari per l’elaborazione di tali piani, in particolar modo nell’allegato 2 sono riportati i criteri per la redazione degli inventari locali.
La stesura di mappe
Inventari opportunamente disaggregati spazialmente possono costituire la base per la stesura di una mappa delle emissioni di importanza fondamentale nella pianificazione del territorio sia per quanto riguarda l’individuazione delle aree “a rischio”, sia per programmare la distribuzione di nuove sorgenti. A medio termine, può servire per effettuare stime sulla ricettività ambientale di una zona e, a lungo termine, come base per la creazione di una politica di trade emissions, cioè di scambio di debiti/crediti ambientali.
L’utilizzo di modelli
I modelli di dispersione sono strumenti matematici che, a partire dai dati meteorologici e di emissione dell’area in esame, permettono di stimare la concentrazione in aria e, in diversi casi, anche la deposizione al suolo degli inquinanti presi in considerazione.
L’elaborazione di scenari
Qualora si disponga di serie storiche sufficientemente lunghe, i trend delle quantità emesse consentono di verificare i risultati di interventi di riduzione e di elaborare scenari in relazione a:
cambiamenti nell’uso dei combustibili e/o nella loro composizione;
innovazioni tecnologiche nei processi produttivi o nei prodotti;
incentivi (e/o disincentivi) a modalità diverse di trasporto;
variazione delle emissioni di composti organici volatili (COV) e ripercussione sulla formazione di ozono a parità di ossidi di azoto (NOx) presenti o viceversa.
L’elaborazione di piani e programmi
Gli inventari delle emissioni costituiscono per quanto detto uno strumento potente e affidabile sia per quanto concerne i piani di risanamento della qualità dell’aria, sia in generale per integrare questi con altri interventi di pianificazione quali i piani urbani di traffico, i piani energetici, le procedure di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e i Piani Regolatori Generali (PRG).
La definizione di politiche ambientali
La relazione tra le quantità emesse e i settori responsabili dei maggiori contributi rendono evidenti le urgenze in termini di politiche ambientali settoriali e per specifici inquinanti; questa caratteristica offre la possibilità di operare valutazioni economiche (talvolta anche in termini monetari) dei danni dell’inquinamento e/o dei benefici delle misure di intervento.
La fase propedeutica alla realizzazione di un inventario è costituita dal censimento delle fonti di emissione.
Essa consiste principalmente nella raccolta dei dati relativi agli inquinanti introdotti in atmosfera da ciascuna fonte di emissione, nella loro riorganizzazione secondo una classificazione di attività ben definita, nella stima dei valori di emissione sulla base della tipologia di sorgenti emissive individuate, nella disaggregazione spaziale e/o temporale delle informazioni per la conoscenza più dettagliata del territorio.
Queste informazioni possono essere accompagnate anche dalla descrizione dei processi produttivi esaminati, dagli utilizzi delle materie prime che generano emissioni, dalle tecnologie di controllo e abbattimento esistenti.
La compilazione vera e propria dell’inventario si articola attorno ai tre momenti principali schematizzati in figura: la pianificazione, la raccolta dei dati e la elaborazione dei risultati. Ogni momento, poi, viene articolato in più sottofasi di lavoro. Non sempre è necessario intraprendere tutti i passi riportati in figura, giacché il grado di complessità del prodotto finale dipende dagli obiettivi che ci si pone, ma è comunque auspicabile individuare un insieme minimo di informazioni da raccogliere ed attività da intraprendere qualunque sia lo scopo per il quale si decide di compilare l’inventario. Nelle pagine seguenti verrà pertanto tracciato un quadro generale delle principali problematiche che si incontrano nella stesura dell’inventario e verranno forniti cenni alle attività più avanzate che è possibile intraprendere.
Infine, verrà data qualche indicazione su come procedere all’aggiornamento dell’inventario
- incertezze legate alla scelta dell’indicatore ed al suo valore quantitativo;
- incertezza sul fattore di emissione;
- incertezza legata al modello di stima delle emissioni.
- ANPA, 1998. Convenzione ANPA di istituzione del Centro Tematico Nazionale Atmosfera, Clima ed Emissioni, dicembre 1998.
- ANPA, 1999. Emissioni in atmosfera e qualità dell’aria in Italia, Serie Stato dell’Ambiente 6/1999.
- ANPA, 2000. Le emissioni in atmosfera da trasporto stradale, Serie Stato dell’Ambiente 12/2000.
- ANPA, 2001. Sviluppo e uso di metodologie per la stima delle emissioni atmosferiche da trasporto stradale in Italia su scala provinciale, Serie Rapporti 4/2001.
- ANPA,2001.Top-down methodology and multivariate statistical analysis to estimate road transport emission at different territorial levels, Serie Rapporti 5/2001.
- CTN-ACE, 2000. Inventari locali di emissioni in atmosfera: prima indagine conoscitiva, RTI CTN-ACE 1/2000.
- CE, 1985. Il progetto CORINAIR (COordination-INformation-AIR) è stato promosso e coordinato dalla DG XI della Comunità Europea nell’ambito del programma sperimentale CORINE (COoRdinated Information on the Environment in the European Community), intrapreso dalla Commissione delle Comunità Europee in seguito alla decisione del Consiglio del 27 giugno 1985.
- Decreto Legislativo 351/99, “Attuazione della direttiva 96/62 in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria”
- Decreto Legislativo 261/02, “Direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente, i criteri per l’elaborazione del piano e dei programmi”
- Decreto 203/88, “Attuazione direttive europee in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamento prodotto da impianti industriali”
- Decreto Ministeriale 20/5/91, “Criteri pe l’elaborazione dei piani regionali per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria”
- EEA, 1999.Atmospheric Emission Inventory Guidebook, 3rd Edition, 2001.http://reports.eea.europa.eu.int/technical_report_2001_3/en/page001.html
- ETC/ACC, 2002.Annual European Community CLRTAP Emission Inventory 1990-1999, Technical report n°73. http://air-climate.eionet.eu.int
- ETC/ACC, 2002.Annual European Community Greenhouse Inventory 1990-2001 and inventory report 2003, technical report n°95. http://air-climate.eionet.europa.eu/reports
- IPCC, 1997. IPCC/OECD/IEA Revised 1996 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories, 1997. http://www.ipcc-nggip.iges.or.jp/public/public.html.
- IPCC, 2000.Good Practice Guidance and Uncertainty Management in National GHG Inventories. http://www.ipcc/nggip.iges.or.jp/
ALTRI RIFERIMENTI UTILI PER ARGOMENTO
Disaggregazione, speciazione, modelli di dispersione:
- EPA, 1990.Air emissions species manual. Volume 1 – Volatile Organic Compound Species Profiles – Second Edition EPA450/2-90-001a, Gennaio 1990.
- EPA, 2002.Speciate 3.2 – Programma per la speciazione dei COV e del Particolato – scaricabile dal sito web: http://www.epa.gov/ttn/chief/software/speciate/index.html.
- CTN-ACE, 2000. I modelli nella valutazione della qualità dell’aria. RTI CTN_ACE 2/2000.
- CISE, 1996. Disaggregazione spaziale, temporale e dei COV dell’Inventario delle emissioni CORINAIR 1990: applicazione alla Regione Lombardia. CISE-SAA-96-89, Rapporto finale, Milano, 1996.
- Simoni P., Angelino E., 1998.La predisposizione degli inventari di emissione per lo studio dell’inquinamento fotochimico. Ingegneria Ambientale, vol.27, nn.1-2, pp. 16-23, Gennaio-Febbraio 1998.
- Lavecchia C., Peroni E., Fossati G., Angelino E., Bedogni M., Abbatista M., 2001. Inventario delle emissioni in atmosfera della provincia di Milano. Anno 1998. ARPA Lombardia – Provincia di Milano, Milano 2001.
Fattori di emissione
- ANPA, 2003. Analisi dei fattori di emissione di CO2 dal settore dei trasporti, Serie Rapporti 28/2003.
- EPA, 1995.Compilation of Air Pollutant Emission Factors AP-42, EPA,1995 e aggiornamenti. http://www.epa.gov/ttn/chief/ap42.html
- EPA, 1999. Factor Information Retrieval (FIRE) Data System (EPA, April 1999a). http://www.epa.gov/ttn/chief/software/fire/index.html.
- EPA, 1999.Air Clearinghouse for Inventories and Emission Factors (Air CHIEF) CD-ROM.
- IPCC, 2002. Emission Factor Database for Greenhouse Gases. http://www.ipcc-nggip.iges.or.jp/EFDB/main.php
- TNO, 1992. Emission Factor Manual for air pollutants, TNO Report 92-235.
Settore Trasporti
- Ntziachristos L., Samaras Z., 2001. COPERT III – Computer Programme to calculate Emissions from Road Transport – Methodology and Emission Factors (Version 2.61). Scaricabile dal sito dell’Agenzia Europea per l’Ambiente: reports.eea.europa.eu/technical.report.no.so/en (file Method.doc).
- Kouridis C., Ntziachristos L., Samaras Z., 2000. COPERT III – User’s Manual (Version 2.61). Ibidem (file Manual.doc).
- Ntziachristos L., Samaras Z., 1999. New Methodological Elements of COPERT III. Roskilde 10/06/1999 – Scaricabile dal sito del Politecnico di Salonicco: reports.eea.europa.eu/technical.report.no.so/en/tech50.pdf
- Software COPERT III – Scaricabile dal sito dell’Università “Aristotele” di Salonicco: http://lat.eng.auth.gr/copert/copdown3.htm.
- Saija S., Contaldi M., De Lauretis R., Ilacqua M., Liburdi R., 2000. Le emissioni in atmosfera da trasporto stradale in Italia – I fattori di emissione medi per il parco circolante del 1997. Settembre 2000 – ANPA, Roma.
- Angelino E., Bedogni M., 1998. Il modello per il calcolo delle emissioni da traffico “EMITR” versione 4.0 e note relative ai dati di traffico, Provincia di Milano. Assessorato all’Ambiente, A.S.L. Città di Milano – Milano, 1998.
Valutazione dell’incertezza
- Gaudioso B., Trozzi C., Vaccaro R., Cirillo M.C., 1994. Sensitivity analysis of evaporative emission estimates from gasoline passengers cars. The science of the total environment , nn.146–147, pp. 325-332.
- Gaudioso B., Trozzi C., Vaccaro R., Cirillo M.C., 1994. Uncertainty of MVOC emission estimates from vegetation. In: Atti del Convegno “The emission inventory: perception and reality. Proceedings of an international specialty conference”, pp. 318-326, Air&Waste Management Association, Pittsburgh, Pennsylvania.
Contatti ISPRA
- Riccardo De Lauretis
riccardo.delauretis@isprambiente.it - Antonio Caputo
antonio.caputo@isprambiente.it
ISPRA – Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale
Dipartimento per la valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale
Area per la valutazione delle emissioni, la prevenzione dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici, la valutazione dei relativi impatti e per le misure di mitigazione e adattamento
Sezione emissioni in atmosfera
Report e serie storiche
Nella sezione sono disponibili le stime dell’Inventario Nazionale delle emissioni disaggregato a livello provinciale e la descrizione della metodologia utilizzata
Inventario provinciale delle emissioni in atmosfera. Banca dati delle emissioni atmosferiche dell’anno 2019, classificate per livello di attività CORINAIR (SNAP), disaggregate dall’inventario nazionale (Submission 2021: https://www.ceip.at/status-of-reporting-and-review-results/2021-submission; https://unfccc.int/ghg-inventories-annex-i-parties/2021) con metodologia top-down. La disaggregazione è stata effettuata spazialmente sia al livello provinciale, che su griglia di 0.1×0.1 gradi long/lat.
Nel rapporto viene illustrata l’attività svolta per disaggregare su base provinciale le emissioni di inquinanti e dei gas serra stimati nell’inventario nazionale delle emissioni predisposto da ISPRA. Le stime sono state ottenute utilizzando un approccio top-down e calcolate per gli anni: 1990 – 1995 – 2000 – 2005 – 2010 – 2015 – 2019. La realizzazione di una base dati di oltre 1 milione e 600 mila record ha comportato la raccolta ed elaborazione di una notevole mole di dati statistici di varia natura: indicatori demografici, economici, di produzione industriale (come per esempio popolazione, immatricolazione di veicoli, traffico aereo, consumo di prodotti, consumi di combustibili, etc.) e altri di tipo territoriale relativi all’uso del suolo (ad esempio terre agricole, coperte da foreste o da vegetazione, etc.).
Un importante contributo è derivato dalla consultazione e dal confronto dei dati relativi ad alcune sorgenti puntuali, raccolti nei registri nazionali: Emissions Trading, E-PRTR (European Pollutant Release and Transfer Register) e LCP (Large Combustion Plants).
Lo studio svolto ha permesso di disporre di stime di emissioni per i principali inquinanti e gas serra per tutte le province del territorio italiano (107 nel 2019) e di fornire un’indicazione per ciascuna di esse sulla tendenza della pressione emissiva nell’arco degli ultimi 30 anni.
Focus regionali
Da questa sezione si può accedere agli approndimenti a livello locale, consultando gli Inventari delle Emissioni regionali (in corso di aggiornamento):
- Abruzzo
- Alto Adige
- Calabria
- Campania
- Emilia-Romagna
- Friuli-Venezia Giulia
- Lazio
- Lombardia
- Marche
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia
- Toscana
- Trentino
- Valle d’Aosta
- Veneto