Monitoraggio, rendicontazione e conformità nell'ambito del Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto ha introdotto un sistema rigoroso di monitoraggio, revisione e verifica (MRV), nonché un meccanismo di compliance volto a garantire trasparenza e responsabilità nell’attuazione degli impegni assunti dalle Parti.
Monitoraggio e registri
Le emissioni effettive dei Paesi devono essere monitorate con metodologie standardizzate e conformi alle linee guida IPCC.
Ogni Parte deve tenere registri nazionali delle transazioni effettuate nell’ambito dei meccanismi flessibili (ETS, CDM, JI).
Registro Italiano per l’Emission Trading — Italiano
Il Segretariato UNFCCC di Bonn gestisce un International Transaction Log (ITL) che controlla e valida tutte le operazioni, verificando la coerenza con le regole del Protocollo.
Reporting
Le Parti sono tenute a presentare annualmente un inventario delle emissioni di gas serra.
L’ISPRA è responsabile della predisposizione e dell’aggiornamento annuale dell’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (gas a effetto serra e degli altri inquinanti atmosferici), attraverso la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati. L’inventario è lo strumento principale per verificare il rispetto degli impegni che l’Italia ha assunto a livello europeo ed internazionale, nell’ambito della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e della Convenzione ONU-ECE sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero (UNECE-CLRTAP).
Inventario Nazionale – EMISSIONI
A intervalli regolari, devono inoltre trasmettere rapporti nazionali che descrivono le misure adottate e i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.
Compliance
È stato istituito un sistema di conformità (Compliance System) con una funzione sia preventiva che correttiva:
Accertamento del rispetto degli impegni assunti.
Supporto correttivo per aiutare i Paesi che incontrano difficoltà a rispettare i target.
Adattamento e Fondo per l’Adattamento
Accanto alla mitigazione, il Protocollo di Kyoto riconosce la necessità di adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
È stato istituito l’Adaptation Fund, che finanzia progetti e programmi di adattamento nei Paesi Parte del Protocollo.
Fonti di finanziamento
Primo periodo di impegno: una quota dei proventi dei progetti CDM.
Secondo periodo (decisione di Doha, 2012): estensione ai proventi derivanti anche da Emission Trading (ET) e Joint Implementation (JI), con una trattenuta del 2% delle transazioni.
