Protocollo di Kyoto

Il Protocollo di Kyoto, stipulato in Giappone nel dicembre 1997 e sottoscritto da più di 160 paesi in occasione della COP3 dell’UNFCCC, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione.

E’ il trattato internazionale finalizzato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, che sono stati individuate dalla comunità scientifica come le maggiori responsabili dell’aumento della temperatura del pianeta.

Il Protocollo di Kyoto è stato adottato l’11 dicembre 1997 ed è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, al termine di un complesso processo di ratifica.

Attualmente conta 192 Parti.

A differenza della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici che può essere definita come un accordo legalmente non vincolante, il relativo Protocollo di Kyoto fissa obiettivi di riduzione delle emissioni per i paesi elencati nell’Allegato B (paesi industrializzati e paesi con economie in transizione).

Questo accordo internazionale rende operativo la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), impegnando i Paesi industrializzati e le economie in transizione a limitare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GHG) secondo obiettivi individuali concordati.

Per tutti i paesi membri dell’Unione Europea, il Protocollo di Kyoto stabilisce una riduzione dell’8% delle emissioni di gas serra rispetto il 1990 entro il 2012 (termine del primo periodo d’impegno).

In Italia il Protocollo di Kyoto è stato ratificato con la legge 120 del 2002, in cui veniva prescritta la preparazione di un Piano di Azione Nazionale per la riduzione delle emissioni.

Il Protocollo si fonda sui principi della Convenzione e vincola esclusivamente i Paesi sviluppati, ai quali impone un onere maggiore secondo il principio di “responsabilità comuni ma differenziate e rispettive capacità”. Ciò perché essi sono riconosciuti come i principali responsabili degli elevati livelli di GHG presenti oggi in atmosfera.

Il Protocollo stabilisce obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni per 37 Parti (definiti nell’allegato B) Paesi industrializzati, Paesi con economie in transizione e l’Unione europea. Nel complesso, tali obiettivi corrispondono a una riduzione media del 5% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, da conseguire nel primo periodo di impegno (2008–2012).

Le informazioni ufficiali sullo stato di approvazione, ratifica e sugli emendamenti al Protocollo sono pubblicate dal Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla pagina del Depositatario dei Trattati ONU:

Kyoto Protocol to the United Nations Framework Convention on Climate Change

Nairobi Amendment to Annex B of the Kyoto Protocol

Doha Amendment to the Kyoto Protocol

Il Protocollo di Kyoto è stato ratificato sia dall’Unione Europea che dai suoi stati membri. L’Unione Europea nel suo complesso è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai livelli del 1990. Tale impegno è stato ripartito in maniera differenziata tra i paesi membri.

L’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto nel 2002 (Legge 120/2002), impegnandosi a ridurre le proprie emissioni del 6,5% rispetto ai livelli del 1990 nel periodo 2008-2012, pari a 483,3 MtCO2/anno.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2002/06/19/142/so/129/sg/pdf

Tutti i paesi dell’Unione Europea, Italia inclusa, hanno raggiunto l’obiettivo stabilito per il periodo 2008-2012. In vigore dal 16 febbraio del 2005, il Protocollo di Kyoto, conta al giorno d’oggi 192 paesi firmatari.