Dalla COP21 (Parigi) alla COP30: tappe e risultati principali
2015 – COP21 di Parigi | |
![]() | La ventunesima Conferenza delle Parti (COP21), svoltasi a Parigi, ha rappresentato una tappa storica nei negoziati sul clima, portando all’adozione del Paris Agreement, il primo accordo globale e condiviso per la lotta ai cambiamenti climatici, basato sui contributi nazionali volontari (Intended Nationally Determined Contributions – INDCs) presentati dai Paesi membri dell’UNFCCC. |
Il principale obiettivo dell’Accordo di Parigi è contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali, con l’impegno a proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 °C. È inoltre previsto un meccanismo di revisione quinquennale degli impegni nazionali, volto ad aumentarne progressivamente l’ambizione. Sul fronte dei finanziamenti climatici, l’accordo conferma l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari l’anno da mobilitare entro il 2025, senza però introdurre nuovi impegni vincolanti. Allo stesso modo, non viene fissata una scadenza per l’abbandono delle fonti fossili, sostituita dal più generico obiettivo della neutralità climatica da raggiungere “il prima possibile”. Per quanto riguarda il Loss and Damage, l’accordo prevede l’istituzione di una task force incaricata di elaborare raccomandazioni per prevenire, ridurre e affrontare le migrazioni legate agli impatti dei cambiamenti climatici, precisando tuttavia che ciò non implica alcuna responsabilità o compensazione economica. L’Accordo entra in vigore il 4 novembre 2016, ratificato da 194 Parti. L’Italia ha ratificato l’Accordo di Parigi con LEGGE 4 novembre 2016, n. 204. | |
2016- MARRAKECH (COP22) | |
![]() | La ventiduesima Conferenza delle Parti (COP22), svoltasi a Marrakech, è stata la prima COP tecnica dopo l’Accordo di Parigi. La Conferenza si è conclusa con l’approvazione della Marrakech Partnership for Global Climate Action, che promuove il coinvolgimento di attori non statali – tra cui regioni, città e imprese – nelle azioni di mitigazione e adattamento per il periodo 2017–2020. |
Le Parti hanno elaborato una bozza di piano per l’attuazione dell’Accordo di Parigi, finalizzata a definire il “Paris Rulebook”, un sistema condiviso di regole per valutare l’efficacia delle politiche climatiche e misurare i progressi nella riduzione delle emissioni, con focalizzazione su trasparenza, finanza, capacità di adattamento. È stato inoltre deciso di anticipare al 2018 (rispetto al precedente 2020) la scadenza per la revisione dei contributi nazionali (INDC), che molti Paesi hanno già trasformato in NDC (Nationally Determined Contributions). | |
2017-FIJI-BONN (COP23) | |
![]() | Sotto presidenza delle Fiji, l’attenzione è sul consolidamento delle decisioni di Parigi e sul Dialogo Facilitativo per spingere i paesi ad aumentare l’ambizione dei propri NDC. |
2018-KATOWICE (COP24) | |
![]() | La ventiquattresima Conferenza delle Parti (COP24), ospitata dalla Polonia, si è conclusa con l’adozione del “Katowice Climate Package”, noto come il libro delle regole per l’attuazione dell’Accordo di Parigi: modalità di monitoraggio, reporting, verifica, finanza e tecnologia. |
Il pacchetto definisce come i Paesi devono fornire informazioni sui loro NDC (Nationally Determined Contributions), stabilendo standard chiari per le misure di mitigazione e adattamento, nonché per la rendicontazione dei finanziamenti climatici destinati alle economie in via di sviluppo. | |
2019-MADRID (COP25) | |
![]() | Obiettivo principale della COP25 era quello di completare il lavoro sul rulebook dell’Accordo di Parigi, definendo le regole operative per i mercati del carbonio e per le altre forme di cooperazione internazionale previste dall’articolo 6. Tuttavia, la conferenza – la più lunga nella storia dei negoziati ONU sul clima – si è conclusa senza un accordo complessivo. |
Dopo sedici giorni di intense discussioni, i Paesi non sono riusciti a raggiungere un consenso su diversi punti chiave, tra cui i requisiti comuni di rendicontazione (transparency framework) e la definizione di “tempi comuni” per gli impegni climatici nazionali (Nationally Determined Contributions – NDCs). | |
ROAD MAP VERSO LA COP26 E IL RUOLO DELL’ITALIA | |
Il Regno Unito ha assunto la Presidenza della COP26, in partenariato con l’Italia. A causa della pandemia da COVID-19, il Bureau della COP ha rinviato la conferenza al 2021. Eventi preparatori e incontri internazionali 31 maggio – 17 giugno 2021: 53ª sessione degli Organi Sussidiari della Convenzione (SB53), svolta in modalità virtuale. 23 luglio 2021: Riunione Ministeriale Energia-Clima del G20 a Napoli, durante la quale i Ministri hanno adottato un comunicato finale congiunto per rafforzare la cooperazione internazionale nella transizione energetica sostenibile e nella tutela del clima. 28-30 settembre 2021: Evento “Youth4Climate Driving Ambition”, Milano, con il coinvolgimento della società civile e dei giovani nella definizione di strategie climatiche. 30 settembre – 2 ottobre 2021: Pre-COP26 a Milano, incontro preparatorio alla COP26 per consolidare le posizioni internazionali. 30 ottobre 2021: G20 Summit a Roma, dove i leader hanno adottato la Dichiarazione del G20, che riconosce l’importanza scientifica dell’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C.
Il 23 luglio 2021, durante la riunione ministeriale Energia-Clima del G20, i Ministri hanno adottato, per la prima volta, un comunicato finale congiunto, volto a rafforzare la missione comune dei Paesi del G20 di:
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2021-GLASGOW (COP26) |
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Il Patto per il Clima di Glasgow: tra progressi e compromessi. La ventiseiesima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), considerata la più rilevante dopo la COP21 di Parigi, si è conclusa con un bilancio caratterizzato da risultati contrastanti: alcuni avanzamenti significativi accompagnati da forti elementi di delusione. |
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La principale fonte di frustrazione è derivata dalle modifiche introdotte all’ultimo momento da Cina e India, che hanno attenuato il linguaggio del testo finale impedendo al consesso di sancire la definitiva uscita dal carbone, come auspicato dal Presidente della COP26, Alok Sharma. Nel Patto per il Clima di Glasgow, le Parti hanno concordato un impegno a “ridurre” l’uso del carbone, piuttosto che ad eliminarlo completamente. https://unfccc.int/conference/glasgow-climate-change-conference-october-november-2021 |
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2022-SHARM EL-SHEIKH (COP27) | |
![]() | Si ribadisce l’urgenza delle riduzioni (circa 43% entro il 2030) e si insiste sull’aggiornamento degli NDC entro la fine del 2023. Si istituiscono nuovi strumenti di finanza per i paesi vulnerabili e un fondo dedicato a perdite e danni. |
2023-DUBAI (COP28) | |
![]() | La COP28 assume un profilo cruciale: è il momento del primo “bilancio globale” (Global Stocktake) dell’Accordo di Parigi. La conferenza si chiude con un accordo che pone le basi per una transizione accelerata dai combustibili fossili verso le energie rinnovabili, con un richiamo forte ai governi affinché accelerino nei prossimi cicli climatici. UN Climate Change Conference – United Arab Emirates | UNFCCC |
2024-BAKU (COP29) | |
![]() | La COP29 svoltasi a Baku (Azerbaigian) nel novembre 2024, ha portato alla definizione del nuovo Obiettivo Quantificato Collettivo di Finanziamento (NCQG), che mira a mobilitare almeno 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035 per sostenere le azioni climatiche nei Paesi in via di sviluppo. Tra i principali risultati figurano il completamento delle regole dell’Articolo 6, l’avvio della “Baku-Belém Roadmap” e l’operatività dal 2025 del fondo per Perdite e Danni. Restano aperte questioni cruciali sul livello di ambizione dei nuovi NDC, sul phase-out dei combustibili fossili e sui flussi finanziari tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo. |









